25 dicembre 2008

Perchè non possiamo avere ragione in una discussione su cosa dice la Bibbia [o qualsiasi testo sacro]

[Tradotto, originale in fondo]

Molti anni fa, quando ero uno studente di psicologia, durante una conferenza il relatore ci ha raccontato una storia di quando era un giovane psicologo clinico. La storia riguardava un paziente psicotico in cura presso di lui. Il paziente appariva abbastaza normale sotto molti aspetti, ma credeva di essere morto [ndr. Questa storia è molto famosa e si trova in vari testi]. Così un giorno decise di provare una terapia cognitiva sul paziente:

Medico:Tu pensi di essere morto, giusto? Bene, le persone morte sanguinano?
Paziente: No, certo che no. Come potrebbero?
Medico: (pungendolo con un ago) Bene, che mi dici di questo?
Paziente: Oh mio Dio! E' incredibile! Mi sbagliavo completamente! Le persone morte sanguinano!

Chiunque abbia provato a discutere con un credente delle molte contraddizioni e dei molti errori nei testi religiosi si troverà a simpatizzare con il medico.
Ogni passo logico in avanti sembra incrociarsi con un altro pezzo di logica contorta o ostinata cecità. Tipici esempi possono essere trovati in molti siti web: Per esempio su Secular Web site o su Ebon Musings molte persone inteligenti hanno dedicato molte ore del loro tempo cercando di inchiodare i credenti [religiosi] sulle numerose contraddizioni della Bibbia, con l'unico risultato di provocare un aumento di ragionamenti contorti, giri logici e inferenze.
Io non voglio screditare queste persone in alcun modo, ma spero che realizzeranno l'impossibilità di convincere i loro avversari, e che i soli che traggono beneficio da questo dibattito sono gli spettatori. Se esiste un solo esempio di persona [che prende la bibbia letteralmente] convinta ad abiurarare grazie a un ragionamento, io non ne sono a conoscenza.

Ok, ma perchè? Perchè è così difficile inchiodare qualcuno su un interpretazione condivisa di quello che un espressione o una frase vuol dire? Se c'è una consolazione per gli atei, il problema non sono semplicemente loro: il problema è basato sull'intera storia della filosofia occidentale.
Decine di filosofi hanno dichiarato di aver trovato quella che consideravano essere una risposta chiara e definitiva a un problema filosofico, con il solo risultato di vedere fraintesa - rispetto a come loro la vedevano - la loro opera in maniere molto differenti dai loro lettori.

Il succo è -- come Wittgenstein ha puntualizzato definitivamente circa 50 anni fa -- il linguaggio non è stato costruito per dibattere. Per i filosofi pre-Darwiniani come Descartes, che credevano che il linguaggio fosse stato costruito e consegnato agli umani da un potere divino, questo era praticamente impossibile da capire. Solo quando abbiamo riconosciuto che il linguaggio è un invenzione umana, costruito per un intento specifico, abbiamo potuto vedere che ci sono alcune cose che non può fare.

Ecco un semplice esempio: immaginiamo che ci siano due tipi di alberi da frutto che crescono su Marte. Appaiono completamente identici, ma uno odora di arancia ed è mortale, l'altro odora di limone ed è dolce e salutare. Un gruppo di esploratori affamati riesce a contattarvi via radio per chiedervi aiuto nel determinare quali frutti possano mangiare. Il problema è che sono cresciuti su Venere e non hanno mai annusato né un arancia né un limone nella loro vita.

Come potreste aiutarli? Intendo senza dire "odora come...", esiste un qualsiasi altro modo per utilizzare il linguaggio e spiegare la differenza tra "odore di arancia" e "odore di limone"? Siete certamente capaci di distinguerli in un attimo, ma riuscite a spiegarlo a parole? Potreste dare delle istruzioni con tranquillità agli esploratori, sapendo che è in gioco la loro vita? In generale, la lingua è molto povera nel descrivere gli odori perchè questa capacità non è mai stata necessaria. Esclusa una piccola area di sommelier e profumieri, non c'è nessuna necessità per le persone comuni di descrivere un odore ad un altra persona, e quindi la lingua non ha mai sviluppato questa capacità.

Lo stesso discorso è vero per un dibattito esegetico. Niente nello sviluppo evoluzionistico della razza umana ha creato una necessità forte di distinguere tra ironia e metafora, o tra i dati sensoriali e la sensazione, quindi i dibattiti su termini come questi sono sempre accompagnati da incomprensioni ed errate interpretazioni. Anche il filosofo o il teologo più attento al "linguaggio comune" devieranno nell'usare termini che sono costruiti per lo scopo, e così genereranno diverse interpretazioni nella mente di ogni persona che li ascolterà o li leggerà.

Ma anche nel "linguaggio comune" si pongono gli stessi problemi.
"Ho un albero nel mio giardino" sembra una frase semplice, ma qualcuno che vuole interpretarla in modo tale da generare una disputa sulla verità letterale potrebbe trovare un sacco di modi per farlo:
  • Non è il tuo giardino, appartiene sia a te che a tuo moglie.
  • E' alto solo tre metri, non è un albero ma un cespuglio grande.
  • è un albero bonsai, non un vero albero.
  • Non è nel giardino, è sul confine con il tuo vicino.
  • Non è un albero, ma è solo una punta di abete tagliata lo scorso natale.
  • E' solo un "albero" metaforico.
  • E' un albero reale, ma un "giardino" metaforico.
E, ovviamente, io potrei aver voluto intendere ciascuna di queste cose, e senza delle prove schiaccianti non c'è nessun modo per voi di sapere cosa volevo dire. Ma ogni prova schiacciante sarà a sua volta composta di asserzioni, e ognuna di queste potrà essere discussa allo stesso modo, e così via....

Moltiplica questo per il numero di asserzioni in un libro come può essere la Bibbia [o altri] e apparirà ovvio che le persone saranno in grado di raggiungere un accordo solo quando saranno motivate a farlo. Dato che i filosofi hanno fatto progressi discordando, e i credenti religiosi hanno fortificato la loro posizione continuando a credere senza badare al cosa, qualsiasi progetto che abbia provato a forzare le persone contro le loro convinzioni su quello che un testo scritto dice sono state destinate inevitabilmente al fallimento. Questo semplicemente perchè la lingua non è costruita per questo.

Tirando le somme, potete ingaggiare con dei credenti una discussione sulla verità letterale dei loro testi sacri ma non vi aspettate né di vincere né di vederli retrocedere di un passo. Sicuramente ci sono tanti spettatori con la mente aperta e su di loro potrete ottenere qualcosa, ma siate preparati a un'intensa frustrazione quando la vostra controparte inizierà a scaldarsi i muscoli per qualche bizzarra ginnastica mentale. Quello che per voi è uno zampillo di sangue per loro sarà una goccia, e viceversa.

Articolo originale in inglese.

Nessun commento: